Frutti rossi e miele delle colline lucchesi dall’azienda agricola Il Gobbo

Riprendiamo il viaggio tra le materie prime toscane utilizzate per i nostri prodotti, alla scoperta di un territorio vario e suggestivo, da un’altra particolare realtà locale  situata nelle colline lucchesi, nella famosa Via delle Ville, a Segromigno in Monte: L’Azienda Agricola Il Gobbo.

L’Azienda Agricola Il Gobbo ci fornisce i frutti rossi biologici (ribes,mirtillo, uva spina e more di gelso) per il nostro esclusivo estratto brevettato Rubiox® ed il miele millefiori bio. Rubiox® viene utilizzato per i nostri amati prodotti ai frutti rossi mentre il miele lo troviamo in vari e diversi cosmetici BT.

Intervistiamo Elisa Ciambelli, giovane titolare e grande appassionata lavoratrice dell’azienda che dopo un percorso di formazione accademica in “Storia della filosofia” ha deciso di dedicarsi alla sua terra.

  • Da quale territorio provengono i vostri frutti rossi e che coltivazioni avete?

La nostra piccola coltivazione di frutti rossi è ubicata nei territori aziendali di Segromigno in Monte dove la terra è prevalentemente argillosa e le risorse idriche limitate. Questo è il motivo per cui abbiamo scelto di impiantare varietà precoci e resistenti quali il ribes, il mirtillo, l'uva spina e la mora di gelso.

  • Che cosa pensate del fatto che tre dei vostri frutti rossi (uva spina, more di gelso, ribes)siano utilizzati da Biofficina per un esclusivo estratto brevettato? Avreste mai immaginato un tale “sbocco” per le vostre coltivazioni?

Siamo orgogliosi ed onorati della collaborazione con Biofficina che ha permesso in primis la valorizzazione di frutti poco conosciuti sul mercato, mi riferisco principalmente all'uva spina e alle more di gelso. Al momento dell'impianto non avremmo mai immaginato un tale sbocco per le nostre coltivazioni per le quali ci siamo resi conto mancare una filiera locale di commercializzazione agroalimentare.

  • Hanno qualche particolarità i vostri frutti rossi in relazione anche al tipo di coltivazione ed a dov’è localizzata?

Per quanto ogni frutto menzionato abbia delle proprietà salutari e nutritive specifiche, la cultura alimentare e le usanze popolari di ogni paese segnano il successo dell'uso e consumo sul mercato agroalimentare. In tal senso l'uva spina ed il ribes sono molto apprezzati all'estero e poco conosciuti ed utilizzati qui. La mora di gelso invece è fortemente legata al territorio lucchese ed in particolare alla produzione e tessitura della seta di cui Lucca vanta un'antica e mirabile storia.

elisa azienda agricola gobbo

  • Da quale territorio proviene il vostro miele? Che storia raccontano questo territorio e le piante da cui proviene il vostro miele?

Il nostro apiario si trova nella zona circostante il paese di Segromigno in Monte tra le colline che separano il borgo antico di Segromigno da quello di San Pietro a Marcigliano, ai piedi dell'Altopiano delle Pizzorne.

La vegetazione, prevalentemente arborea, è in gran parte selvatica – acacie ed arbusti fruttiferi. La massiccia presenza di rovi e fiori campestri, ginestre ed altre cespugliose tipiche della macchia mediterranea permette di ottenere un miele multifloreale dalle tonalità briose e variegate che riflette in tutto e per tutto l'eterogeneità delle fonti nettarifere disponibili.

  • Perché bio? Una scelta difficile?

La mancanza di coltivazioni intensive nell'area circostante è stata un forte incoraggiamento alla scelta del bio. Presupponendo che le api possono percorrere anche 3km per reperire polline e nettare, pensare al biologico in apicoltura significa concentrarsi sulla pratica in apiario. Vorrei precisare che – come ogni allevamento – anche l'apicoltura non può essere a mio avviso considerata una pratica naturale. Le api, per loro natura, sceglierebbero dimore ben diverse dall'arnia razionale tradizionalmente concepita. Biologico significa a mio avviso prendere coscienza di questa forzatura e cercare di rispettare il più possibile il ciclo vitale delle api e le loro esigenze.

Questa no, non è stata affatto una scelta difficile!

Per esempio non lavoro sulla prevenzione della sciamatura in modo categorico e ritmato anche se la sciamatura pregiudica il raccolto. Da un punto di vista professionale è quindi usuale per un apicoltore operare per prevenirla ma io preferisco non impedirla considerandolo un processo naturale ed utile alle api. Non vivendo solo sui proventi del miele posso permettermi di operare questo tipo di scelte che tutelano le api e il loro ritmo naturale.

  • Cosa pensate del problema mondiale della moria delle api?

Questo è un argomento molto complesso a cui tutti dovrebbero pensare. Da neo-apicoltore posso solo dire che ho assaporato come tutti coloro che lavorano con le api, la tristezza e la frustrazione della loro moria. Molto ancora dovrebbe essere fatto per un'agricoltura sostenibile e un'apicoltura sostenibile, due mondi necessariamente intrecciati. Le problematiche sono innumerevoli, gigantesche e per la maggior parte dei consumatori ancora troppo sconosciute.

uva spina

  • Cosa sono le api per voi?

Per noi principalmente le api sono insetti meravigliosi. Da appassionata di entomologia posso sintetizzare quello che penso nell'assoluta convinzione che i veri miracoli sono da ricercarsi nei microcosmi (troppo spesso inosservati). Le api riescono a fare cose incredibili e sorprendenti – reiterare la vita, è poco? Ci sono poi aspetti più tecnici della loro esistenza che stupiscono e lasciano interdetti: il loro modo di comunicare, di prendersi cura dell'alveare etc etc. Cose che il consumatore dovrebbe sapere per capire e valorizzare il loro prodotto.

  • Quali sono le caratteristiche e le proprietà del vostro miele?

Praticando l'apicoltura stanziale produciamo generalmente tre tipi di miele, di cui uno di acacia e due millefiori con caratteristiche differenti. Prendiamo quello che le api ci concedono, non essendo l'apicoltura la nostra attività principale. Il miele di per sé ha delle proprietà salutari che tutti conoscono, il nostro millefiori scuro di fine stagione è un miele molto corposo che mischia l'aromaticità dei fiori di rovo alle tinte più decise del castagno e della melata.

  • Cosa significa “produrre miele” e come si fa?

Produrre miele significa “rubarne” alle api quel tanto che basta a garantire a me una piccola produzione di qualità e a loro la sopravvivenza. Il miele è compito delle api, il ruolo dell'apicoltore è piuttosto quello di preparare le api alle fioriture, ovvero cercare di mantenerle in salute ed in uno stato di equilibrio da non pregiudicare né la raccolta né il vivere della colonia. L'estrazione del miele è solo la parte finale di un lungo lavoro di sovrintendenza, ascolto e scrupolosa osservazione.

  • Che tipo di azienda siete?

La nostra è una piccola azienda agricola che produce principalmente olio extra vergine di oliva e frutta.

  • Cosa significa la vostra attività per voi e quanto contano l’amoree la passione per ciò si fa ai fini di ottenere un buon risultato?

Sicuramente sembrerà una risposta scontata ma sono tutto. La conoscenza e la volontà di migliorarsi scaturiscono dall'amore e dalla passione. Essere apicoltori non significa necessariamente amare la api, come produrre olio non significa amare gli olivi ma quando le due cose si incontrano la differenza è tangibile, io la chiamo qualità.

miele api

  • Qual è la realtà delle piccole aziende in Italia?

Intorno a me ci sono tante piccole aziende che lavorano con dedizione e passione, questo mi fa ben sperare perché significa che alla base c'è una forte volontà di eccellere e di valorizzare il territorio in cui viviamo. Penso tuttavia che – come in ogni attività – gli scogli burocratici con i loro paradossi ce la mettano tutta per ostacolare questa volontà.

  • Quali pensate sia il valore aggiunto dell’attività delle piccole aziende rispetto a quello di aziende ed imprese a dimensioni più grande?

Le piccole aziende hanno dalla loro la possibilità di seguire con più slancio ed accuratezza i processi produttivi. Generalmente le realtà minori, facendo del loro meglio con quello di cui dispongono riescono a garantire una tracciabilità più chiara del prodotto finito al consumatore finale.

  • Cosa pensate della collaborazione con un’ azienda di un settore diverso dal vostro come Biofficina?

E' molto interessante e stimolante. Lavorare con Biofficina ci ha dato la possibilità di conoscere l'utilizzo di materie prime biologiche in un settore differente dal nostro ma non lontano: la cura della persona e della sua salute.

  • Che risposta trovate nel consumatore e che tipo di consumatore avete?

La risposta è molto soddisfacente. Avendo un agriturismo annesso all'azienda agricola ho la possibilità di far conoscere i miei prodotti anche a persone di diverse nazionalità che si sono affezionate al nostro miele. Ho dei clienti locali e non, meravigliosi che ringrazio.

  • Cosa direste ad un giovane che abbia intenzione o desiderio di avviare un’attività come la vostra?

Solo di armarsi di pazienza.

  • Innovazione, scientificità, tradizione, artigianalità e cultura che ruolo hanno nella vostra attività?

Il punto di partenza è indubbiamente l'artigianalità e la tradizione, intese come bagaglio culturale ed emotivo di ciò che è di fatto la nostra eredità. La terra è per me portavoce di memoria, in primis memoria delle stagioni, in secondo luogo storia dell'uomo. Innovazione e scienza hanno indubbiamente facilitato il lavoro agricolo, la conoscenza di nuove tecniche colturali ha rivoluzionato il modo di produrre ma lo specchio di questo legame, così unico tra uomo e terra, sono ancora le mani. Il termine cultura deriva dal latino colere (coltivare) ed è nella sua accezione allargata che la ritengo un aspetto estremamente importante del nostro lavoro, un aspetto determinante.

  • Stagionalità e naturalità….a cosa vi fanno pensare?

Al vivere rurale dove natura e stagioni sono un miracolo quotidiano. La pratica è scandita dal tempo naturale, la pazienza dell'agricoltore si fonde con i ritmi di crescita e vigoria di ciò che lo circonda, anche con i suoi imprevisti. La sensazione più disarmante – vista l'epoca in cui viviamo – è il riconoscere che nel susseguirsi dei cicli naturali tutto ha il suo senso preciso.

  • Quanto è importante l’amore e il rapporto con la natura per chi svolge un’attività come la vostra?

Credo sia semplicemente fondamentale.

raccolta miele

  • Cosa fate voi per la natura e per l’ambiente?

Nella nostra azienda non vengono utilizzati prodotti agrochimici di sintesi e cerchiamo di limitare il più possibile gli interventi sul terreno. I fertilizzanti organici che utilizziamo sono generosamente concessi dai nostri cavalli che brucano esclusivamente erba dai terreni aziendali. Provvediamo alla rotazione colturale negli appezzamenti seminativi per conservare la fertilità naturale del terreno e migliorare la struttura del suolo promuovendo la biodiversità. A tale proposito (posso dirlo in anteprima), faremo parte nel 2016 al programma dei coltivatori custodi per una specie autoctona di mais in via di estinzione.

  • Biofficina da sempre si riconosce in due massime:

Pensa globale, agisci locale” (Roland Robertson)

La cura dell’ambiente non è un movimento o un’ideologia, è il nostro prossimo gradino evolutivo.

Daniel Goleman”

Voi che ne pensate?

Spero che queste massime diventino il punto di partenza per sempre più aziende.