Siamo felici  di ospitare un articolo di Fabrizio Zago, fondatore del Biodizionario ed importante figura di riferimento nel nostro settore fin dall’inizio del suo sviluppo in Italia.


Molte volte mi chiedo a cosa servano i detergenti BIO mentre mi spiego benissimo perché esistano quelli ECO.
La domanda è semplice e come tutte le domande semplici prevede una risposta del tipo “perché non ci ho pensato prima?”. Ecco, io vorrei che riflettessimo tutti assieme, su questa domanda: “Ma ad un pavimento cosa interessa essere lavato con l’aloe vera o l’olio essenziale di rosmarino?” possiamo rivolgere la stessa domanda anche ad una finestra o alla carrozzeria dell’automobile. La risposta che otterremo è la stessa: non gliene può importare di meno.

C’è quindi una filosofia produttiva bio che non ha nessun fondamento, non accontenta il pavimento e non contribuisce al miglioramento del pianeta, anzi spreca risorse di inestimabile valore come oli essenziali oppure che vengono da molto lontano come l’aloe utilizzando materiali fossili per il loro trasporto.
La vera, l’unica necessità che abbiamo è di produrre detergenti “Sostenibili” in cui non ci siano né i sostenitori (a tutti i costi) del tutto bio (che abbiamo visto non serve a nulla) né che siano un concentrato di derivati petroliferi, allergeni e disturbatori endocrini.
Sarà mai possibile avere prodotti di questo tipo? Io credo assolutamente di sì! E per dirlo guardo anche alla mia storia personale durante la quale ho visto che da praticamente solo, adesso ci sono decine di aziende, posti di lavoro, salute del pianeta, in misura maggiore di quando, 15 anni fa, mi sono messo a creare e pubblicare il biodizionario.

biodizionarioBuon risultato quindi? Sì, ottimo ma attenzione che assieme ai “puri di cuore” sono nati anche tantissimi “Ecofurbi” persone, società e fabbricanti che fino al giorno prima inquinavano alla grande e poi, improvvisamente, si sono redenti proponendosi come i salvatori della patria e presentando detergenti super verdi. Ma ci credete voi? Io no ed infatti le formule sono verdi solo nel nome ma non nella sostanza e di questo mi rammarico molto perché trovo che non ci sia nulla di peggio che prendere in giro le persone di buona fede.
A fianco degli ecofurbi (e biofurbi) ci sono poi coloro che hanno avuto la folgorazione divina e che propongono sistemi di lavaggio assurdi. Ecco alcune pratiche che fanno sorridere (se non ci fosse da piangere):

  • acetoL’aceto: questo prodotto, presente in ogni casa, è indicato come il miglior anticalcare per disincrostare rubinetterie, lavelli e pentole. Inoltre è ecologico, naturale e disponibile a poco prezzo. Che sia economico è possibile, che sia naturale non è certo dato che ci sono dei prodotti contraffatti che usano acido acetico (di sintesi) allungato con acqua. Ma che sia ecologico proprio no! L’acido acetico è quasi 5 volte più inquinante dell’acido lattico e ben 54 volte più dell’acido citrico. Inoltre l’acido acetico è molto corrosivo per i metalli, anche per l’inox e quindi lo può intaccare liberando vari metalli tra cui il nichel a cui moltissime persone sono sensibili (allergici).
  • L’acqua della pasta: sarebbe un ottimo detersivo per i piatti. L’unica cosa buona dell’acqua che si ottiene dopo aver scolato la pasta è che è molto calda ma non ha praticamente nessun potere detergente. Certo è preferibile riutilizzarla dato che contiene ancora molta energia sotto forma di calore ma se volete avere delle stoviglie veramente ben lavate dovete usare un detergente apposito. Se è ecologico meglio!
  • Tea tree oil: questo olio australiano viene estratto dall’albero del te e sembra avere molteplici ed interessantissime proprietà. Purtroppo queste proprietà vengono spesso travisate e non sono frequenti affermazioni come questa: “Bastano due tre gocce di tea tree oil per disinfettare”. Non è vero! Certamente questo derivato botanico ha una sua capacità di combattere la proliferazione batterica ma per raggiungere questo risultato ne serve una quantità elevatissima. Non bastano certamente alcune gocce. Tra l’altro adottando queste quantità e considerando l’odore della sostanza, diventa quasi impossibile da usare a questo scopo.
  • bicarbonatodisodioBicarbonato di sodio: A leggere molti interventi sul web sembra che con il bicarbonato si possa fare di tutto. Una certezza è che questa sostanza non è pericolosa, che è ecologica (non inquina minimamente) e che per molte cose è assolutamente utile il suo impiego. Ma quando leggo che “io aggiungo sempre due cucchiai di bicarbonato perché il detersivo lava meglio” trovo che si tratti di una informazione scorretta. Non si capisce perché il bicarbonato dovrebbe dare questo risultato inaspettato.
  • Le noci del sapone: da qualche anno circola sulla rete chi dichiara di aver trovato la soluzione ecologica ed economica per il proprio bucato. Appunto usando queste noci (sapindus mukorossi). Purtroppo non sono vere nessuna delle due affermazioni. Non è affatto ecologico dato che le saponine che costituiscono la cosiddetta “parte lavante” delle noci, sono molto tossiche per gli organismi acquatici. Non sono economiche visto il costo a cui vengono cedute. Ma soprattutto sono inutili perché non lavano. Ho provato molte volte a confrontare, in laboratorio, queste noci con un normale detersivo ed anche con l’acqua pura. Ebbene il risultato è che le noci lavano come la sola acqua e sono lontanissime dai risultati che un normale detersivo può garantire.
  • Le palle che lavano: si tratta di sfere di plastica che, secondo chi le vende ad altissimo prezzo, lavano senza alcun detersivo. Ce ne sono di vario tipo, con le zeoliti, con tensioattivi eccetera e sponsorizzate anche da persone che dimostrano di non capire nulla di questo mondo. Insomma, sottoposte a prove di lavaggio, dimostrano di non lavare nulla, proprio nulla. Ma costano una fortuna. Il sospetto però qualcuno lo dovrebbe aver avuto dato che chi vende queste cose dice sempre che “ah le palle precedenti non funzionavano, ha ragione lei, ma queste qui invece lavano benissimo” peccato che ciclicamente la scena si ripeteva. Morale non è il caso di buttare i propri soldi dalla finestra.

Potrei continuare con altre osservazioni elencando altre perle di superficialità ma è meglio lasciar perdere per non demoralizzarci troppo.
Ma allora è una battaglia persa? Ma neppure per sogno, abbiamo, fino ad oggi, solamente scaldato i muscoli ed adesso viene il bello!!!
Oggi sappiamo bene cosa desideriamo, un prodotto Sostenibile, sappiamo che non potrà, come nessuna cosa al mondo, essere a impatto zero. Sapremo però di aver scelto la soluzione lavante meno impattante per l’ambiente e gli esseri viventi, uomo compreso, che vivono in questo Mondo.
limoneI piccoli gesti le piccole conquiste che possiamo attuare ogni giorno sono oramai sotto gli occhi di tutti. Saper usare l’acido citrico, studiare i dosaggi corretti in funzione della durezza dell’acqua e dell’intensità dello sporco. Queste sono le cose che possiamo fare anzi che dobbiamo fare perché la febbre del nostro pianeta, sale, sale, sale.
Ci sono tantissime persone che sono disposte a impegnarsi direttamente per migliorare le cose, sono loro il bene più prezioso ma sono anche i consumatori più vulnerabili, quelli che hanno un cuore talmente grande da dare credito a tutti coloro che usano le parole magiche: green, ecologico, biologico, naturale…
Benissimo ma noi dobbiamo fare di più e studiare, studiare e studiare ancora perché dobbiamo imparare a distinguere tra una sostanza cattiva ed una no, dobbiamo capire se il tensioattivo che usiamo è a chilometro zero o viene dall’altra parte del Mondo (solo perché costa meno ma distruggiamo l’ecosistema dei paesi dell’estremo oriente). Vogliamo calcolare quanto ci costa di più quella bellissima bottiglia di plastica rispetto ad una che magari usa materiale plastico riciclato.
E vogliamo anche sapere, se permettete, quanto accidenti lava questo detersivo?
Spazi di discussione come questo sono la base per non farci prendere in giro da nessuno, per capire che non si deve fare un mutuo per comperare un detersivo, perché altrimenti ci arrabbiamo.

Ciao a tutti